Il Pomodoro di Pachino

Che cos’è il Pomodoro di Pachino e quali sono le caratteristiche

Il Pomodoro di Pachino IGP (Indicazione Geografica Protetta) viene prodotto solo nell’area compresa tra i Comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero, Noto e Ispica, a sud est della Sicilia tra le province di Siracusa e Ragusa. Solo in questa area specifica si verifica un mix di fattori tra cui la composizione del terreno, l’intensità della luce, la temperatura e la qualità delle acque di irrigazione, che si ripercuotono positivamente sul prodotto, rendendolo più saporito, più resistente, più attraente, profumato e consistente, poi l’esposizione prolungata delle piante ai raggi del sole sembra essere all’origine della sintesi del licopene, un antiossidante che recenti studi hanno stabilito avere importanti proprietà antitumorali.

Il legame stretto tra le caratteristiche di questo pomodoro e le peculiarità del territorio di provenienza hanno permesso di istituire il riconoscimento del marchio di qualità IGP, ed oggi l’autentico pomodoro di Pachino è tutelato da un apposito marchio distintivo che un Consorzio di tutela si adopera di applicare sulla base di un preciso disciplinare di produzione.

Tre le tipologie del Pomodoro IGP di Pachino: il ciliegino, a cui si deve la maggiore notorietà del nome “Pachino”, il tondo liscio nella sua varietà a frutto singolo e a grappolo e il costoluto.

Ciascuna varietà, sia quelle invernali come il tondo liscio e il costoluto, che quelle presenti 12 mesi all’anno come il ciliegino e il pomodoro a grappolo, rappresentano l’eccellenza del gusto grazie alle qualità pedoclimatiche uniche del territorio di produzione. Pachino, infatti, è il Comune con maggior ore di luce dell’Europa, secondo una ricerca Enea; a compiere il miracolo pensa poi l’acqua salmastra proveniente dalle falde acquifere vicino al mare che viene assorbita dalle piante e tramutata in zucchero, assicurando al pomodoro IGP di Pachino il suo gusto inconfondibilmente dolce e pieno.

Questo pomodoro è conosciuto in tutto il mondo per il suo sapore, il suo profumo, la consistenza e l’elevata quantità di antiossidanti che lo rendono apprezzato anche dal punto di vista nutrizionale. Inoltre ha ottenuto il riconoscimento IGP nel 2003, mentre il Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino è nato nel 2002.

Il Consorzio ha chiesto al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di poter variare il disciplinare di produzione in vigore, inserendo una quarta tipologia, il mini-plum o datterino, apprezzatissimo dai consumatori e che nel comprensorio delimitato si distingue oltre che per il colore rosso porpora anche per un tenore zuccherino elevatissimo (oltre 9 gradi brio).

Recentemente il Esistono molteplici varietà di pomodoro. In Italia il primo a diffondersi fu il pomodoro “insalataro”, tipicamente verde-rosso e di grandi dimensioni. Solo nell’Italia meridionale si mangiavano anche i pomodori detti da “serbo”, ovvero pomodori di piccole dimensioni a grappolo che venivano appesi al riparo dalle intemperie e conservati per consumarli successivamente nei periodi invernali.

Storia del pomodoro di Pachino

Nella zona di Pachino (in particolare le varianti note come “ciliegino” e quella “a grappolo”): le coltivazioni di pomodori risalgono al 1925, ma si trattava di normali pomodori da insalata dalle dimensioni ordinarie e variabili. Negli anni ’50 le coltivazioni iniziarono a usare delle tecniche di forzatura e di difesa della coltura allo stato primordiale. Agli inizi degli anni ’60 si assistette alla nascita delle prime serre realizzate con capanne di canna comune e ricoperte con film di polietilene. In quegli anni si coltivavano prevalentemente pomodori a frutto grosso.

L’origine del pomodoro si attesta tra il Messico e il Perù. Gli Aztechi lo chiamavano “xitomatl” – “tomatl” indicava vari frutti sugosi e da questo termine deriva l’inglese tomato – e la sua salsa divenne fondamentale nella loro cucina. La sua introduzione in Europa risale al 1540: fu lo spagnolo Hernán Cortés a portare degli esemplari nel Vecchio Continente.

In Italia la storia documentata del pomodoro inizia a Pisa il 31 ottobre 1548 quando Cosimo de’Medici ricevette dalla sua tenuta fiorentina di Torre del Gallo un cesto dei pomodori nati da semi regalati alla moglie, Eleonora di Toledo, dal padre, Viceré del Regno di Napoli, quindi non originario dell’Italia, ma è una varietà introdotta nel 1989 dalla multinazionale sementiera israeliana HaZera Genetics. , agendo tramite la società controllata “Cois 94 spa” produsse in quell’area della Sicilia due nuove varietà dette Naomi e Rita, quest’ultima “a grappolo”. I semi sono ibridi F1, come tanti altri semi frutto della ricerca scientifica delle aziende sementiere sviluppati negli ultimi decenni.

La caratteristica dei pomodori Pachino è che sono ibridi, pertanto non possono essere piantati sul balcone di casa per gustarne la versione home-made, ma dovrete acquistarne i semi dalla casa produttrice ogni anno, esattamente come fanno gli agricoltori italiani. Oltretutto la coltivazione della Indicazione geografica protetta deve essere effettuata in ambiente protetto da idonee strutture ricoperte anche con rete anti insetto. Il trapianto si esegue da agosto a febbraio, tranne per la tipologia cherry che si può effettuare tutto l’anno. La forma di allevamento deve essere in verticale. La raccolta, infine, è manuale, di solito ogni 3-4 giorni.

Quali sono le tipologie del Pomodoro di Pachino?

Il Pomodoro di Pachino ciliegino ha il caratteristico l’aspetto “a ciliegia” su un grappolo a spina di pesce, con frutti tondi, piccoli, dal colore rosso. Contiene significative quantità di licopene e, infatti, svolge un ruolo cruciale nella prevenzione di alcuni tumori, tra cui il cancro del colon. Contiene anche una buona dose di vitamina C, ad azione riparatrice e rigeneratrice su tutte le cellule dell’organismo. Il Pomodoro di Pachino costoluto ha un frutto di grandi dimensioni, leggermente schiacciato, coste marcate. È di colore verde molto scuro e brillante, caratterizzato da una polpa morbida e il sapore risulta piacevolmente aromatico. Il Pomodoro di Pachino tondo liscio è piccolo e rotondo, di colore verde scuro, inconfondibile per il gusto molto marcato. È di piccola pezzatura ed ha una particolare colorazione che va dal colore rosso acceso al verde intenso in prossimità del picciolo. La polpa è croccante e il gusto armonico ed equilibrato. Il Pomodoro di Pachino a grappolo può essere verde o rosso. È tondo, liscio ed ha una polpa consistente e saporita.

Come si riconosce?

Il Pomodoro di Pachino si distingue in base alle diverse tipologie che hanno colore, forma e sapore tipici. Le confezioni devono avere la dicitura IGP. Devono essere riportanti anche:
– il logo distintivo
– il nome dell’imballatore e/o speditore
– le caratteristiche commerciali: tipologia, categoria, peso del collo
– la dicitura: pomodoro prodotto in coltura protetta
– il simbolo comunitario ai sensi del regolamento (CE) Comunità Europea.

La prima accoglienza della nuova variante fu di diffidenza, ma dopo poco essa si affermò ed ebbe un notevole successo. Poiché il territorio agricolo di Pachino e dintorni è particolarmente adatto alla coltivazione di questa variante, essa ha assunto il nome commerciale di “pomodoro di Pachino”. Da tenere presente che il primo seme denominato Noemi non è più in produzione da tempo, soppiantato da altre varianti che nel frattempo sono state da esso derivate.

È importante osservare che le varianti Noemi e Rita, e le successive varianti migliorative, oggi coltivate a Pachino e dintorni, sono state ottenute con la cosiddetta tecnica selettiva MAS (Marker Assisted Selection, cioè selezione assistita da un marcatore). Essa parte dal classico incrocio tra piante con caratteristiche diverse al fine di produrre gli effetti sperati sulla generazione successiva: la verifica dei risultati desiderati, tuttavia, viene fatta con un’analisi genetica sulle piante figlie, senza dover attendere la crescita delle piante e la maturazione dei frutti; questo permette una notevole velocizzazione del processo di selezione naturale.

Caratteristiche chimiche e nutrizionali del pomodoro di Pachino

Le caratteristiche e le proprietà del pomodoro con il suo 94% di acqua è un’ottima “verdura” da inserire nei piani alimentari, presente tutto l’anno, nonostante sarebbe meglio consumarlo nel suo periodo di stagione, da maggio a settembre.

Il pomodoro contiene molteplici sostanze salutari: è povero di zuccheri, è ricco di sali minerali, vitamina C e potassio, tutti elementi alla base di una sana alimentazione.

Nello specifico, il pomodoro pachino è ricco di nutrienti come potassio, appunto, betacarotene, un potente antiossidante, fosforo, vitamina C e K e Licopene, contenuto soprattutto nella buccia. È proprio questo nutriente a donarne la tipica colorazione.

Gli elementi chimici del pomodoro di Pachino, come tutti gli altri pomodori, sono così composti:

  • 94% di acqua, che lo rende un alimento dissetante, soprattutto durante la stagione estiva;
  • 1% di proteine;
  • 2% di fibre;
  • 0,2% di grassi;
  • 2,8% di carboidrati, in particolare glucosio e fruttosio che lo rendono portatore di energia a consumo immediato.

Oltretutto il pomodoro, proprio grazie ai suoi nutrienti, comporta molteplici benefici per la saluta se assunto nelle giuste quantità e associato ad una dieta corretta. Tra i benefici principali possiamo considerare:

  • Combatte l’invecchiamento grazie agli antiossidanti come Vitamina C, Beta-carotene e licopene;
  • Protegge dai tumori grazie alle sostanze antiossidanti, consumare regolarmente questo frutto diminuisce il rischio di cancro e svolge un’azione preventiva;
  • Riduce la pressione arteriosa grazie al potassio che regola e agisce da vasodilatatore, il pomodoro aiuta chi soffre di pressione alta;
  • Aiuta la salute delle ossa, infatti i pomodori contengono sostanze utili per rinforzare le ossa, come calcio e vitamina K;
  • Protegge la vista grazie a sostanze quali la luteina e la zeaxantina che aiutano a proteggere gli occhi dalle radiazioni e a prevenire la vista;
  • Contrasta i crampi muscolari grazie al potassio contenuto nel pomodoro si è in grado di prevenire la comparsa di questi disturbi;
  • Stimola la diuresi, infatti il pomodoro favorisce il drenaggio dei liquidi del nostro corpo poiché è costituito dalla maggior parte da acqua e potassio;
  • Favorisce la digestione in quanto è caratterizzato da fibre, che aiutano il processo digestivo del nostro organismo;
  • Riduce gli effetti dell’artrite e delle patologie cardiovascolari grazie alla vitamina C e sali minerali come il potassio.

Il Pomodoro di Pachino IGP si caratterizza per un periodo di conservazione superiore a quello degli altri tipi di pomodoro. Usato con tocco sapiente, condisce, esalta e decora i piatti della cucina mediterranea. Può essere impiegato fresco, nella preparazione di gustose insalate miste, nelle paste fredde ed immancabilmente sulla pizza, ma può anche essere usato per insaporire minestroni e primi piatti. Da antiche tradizioni siciliane il pomodoro, essiccato con sapienza, viene conservato in purissimo olio d’oliva e quindi impiegato negli antipasti e tartine, nei patè, in abbinamento a carni lesse e per la preparazione di panini e tramezzini.

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